La bandiera nella foto rappresenta i sindacati studenteschi del Myanmar.
Non va confusa con la bandiera della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD, il partito politico guidato da Daw Aung San Suu Kyi), che non ha un cerchio attorno al pavone, ma ha una stella bianca in un angolo.
La notizia di questi giorni è che il regime militare sta abolendo tutti i sindacati studenteschi e ha ordinato a tutte le università del paese di rimuovere tutti i segni, i memoriali, le bandiere e gli uffici dei sindacati.
Non è inaspettato, ma comunque fa infuriare
Il regime militare sta cercando di distruggere qualsiasi istituzione democratica. I giornalisti sono stati arrestati, le testate giornalistiche bandite. I sindacati sono stati presi di mira. Gli uffici della NLD sono stati perquisiti, distrutti o sequestrati. Quasi tutti i politici della NLD sono in prigione o in fuga. Tutte le celebrità che sostengono il movimento democratico sono state incarcerate o sono scappate. I pochi che sono stati rilasciati, non osano più nemmeno dire una parola. Alcuni attivisti e politici pro-democrazia sono stati privati ​​della cittadinanza. Internet è stato severamente limitato, tutte le principali piattaforme di social media sono state bloccate e anche avere una VPN ora è illegale. In alcune regioni Internet è stato completamente bloccato da mesi ormai. Le telefonate sono sotto controllo. Tutte le antenne satellitari sono state sequestrate e le persone possono guardare solo i canali TV di proprietà dei militari. Protestare pacificamente in Myanmar è quasi impossibile (tuttavia i nostri amici birmani lo fanno ancora con un coraggio incredibile). Le persone che vengono catturate mentre protestano, finiscono sicuramente in prigione. Alcuni vengono torturati e a volte persino uccisi (oltre 1.600). Non si può nemmeno pronunciare la parola “colpo di stato”. E ora decine di villaggi sono stati dati alle fiamme.
I generali hanno paura del popolo e della sua unità.
Per favore ricorda questa foto. Il regime militare può strappare ogni bandiera, mettere a tacere i leader dell’opposizione e abolire qualsiasi sindacato, ma la fiamma della democrazia vive nel cuore e nella mente di milioni di birmani.
Il regime cadrà


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