Un incendio nel campo profughi Tain Nyo a Mrauk U (Rakhine State) ha distrutto quasi la totalità delle abitazioni, lasciando oltre 2000 persone senza tetto. Il Myanmar è un Paese in cui erano presenti già molti problemi, come le condizioni estreme in cui diverse minoranze etniche sono costrette a vivere, i vari scontri armati nel Paese, la povertà diffusa, un sistema sanitario carente, il Covid. E da febbraio anche un colpo di Stato.
——ATTENZIONE IMMAGINI VIOLENTE—–
Altri scontri a Yangon. Sempre più spesso ora i manifestanti sono più propensi nel contrattaccare l’esercito con i pochi mezzi a loro disposizione, fionde, molotov e fuochi d’artificio. L’obiettivo non è solamente manifestare, ma è tenere occupato l’esercito in modo che non possa concentrarsi sui membri del CDM (civil disobedience movement, il movimento che protesta scioperando). IL CDM infatti, è in questo momento l’arma più potente dell’opposizione al golpe, sicuramente quella che sta mettendo più in difficoltà il generale Min Aung Hlaing.
La circolazione di video/foto è notevolmente ridotta a causa del blocco della rete dati. Sicuramente questo non significa che l’ondata di violenza sia passata. BHRN, Burma Human Rights Network, è riuscita a verificare almeno 239 morti causate dall’esercito fino a ieri. Sono in aumento i racconti di tortura subita. Oggi si sono tenuti i funerali di un ragazzo di 24 anni, Htet Tun Aung di Monywa, membro del CDM. Sembra essere morto dopo essere stato colpito ripetutamente mentre era sotto stato di arresto.
Ma Aye Aye Khine, una ragazza di 20 anni di etnia Rohingya, è stata uccisa dall’esercito a North Okkalapa (Yangon). Non stava partecipando alle proteste.
L’esercito Tatmadaw è noto per uccidere persone non coinvolte nei conflitti o nelle proteste. Soprattutto quando si tratta di membri di minoranze etniche. L’intento è quello di provocare rabbia e un senso di impotenza in tutta la comunità. Si tratta di veri atti di terrorismo.
Si registrano anche diversi rapimenti di uomini in varie zone del Paese. Spesso l’esercito obbliga i civili a lavorare come “portatori” o a fungere da “scudo umano” durante i conflitti. Si teme possa ricorrere a questa strategia anche in città.
A causa del blocco di internet, molti decessi vengono riportati con giorni di ritardo, come quello di Saw Lay Pwe. ragazzo orfano di Insein (Yangon)
Nel frattempo la Thailandia e lo stato indiano del Mizo, si stanno preparando per accogliere un eventuale flusso di rifugiati dal Myanmar.
Dopo Dr. Sasa e Mahn Win Khaing Tan, anche l’ambasciatore birmano alle Nazioni Unite è stato dichiarato dal regime come traditore della patria, ed è quindi ora “ricercato”.
Ieri, invece, U Maung Waik ha confessato di aver pagato 600.000 dollari di tangenti ad Aung San Suu Kyi. La prima rata sarebbe stata consegnata a mano in contanti.
Chiude The Standard Time, ultimo quotidiano indipendente rimasto. Fino a pochi anni fa i quotidiani dovevano sottomettere ogni articolo alla censura, che decideva eventuali modifiche prima della pubblicazione. Quando il governo ha decise di eliminare questo controllo, il Myanmar conobbe un boom di testate giornalistiche. A causa del colpo di stato, questo boom è stato vanificato in pochi giorni.
Chiudiamo con un video che illustra la capacità dell’esercito di gestire questa situazione
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