Cina e Russia condannano fortemente le violenze dell’esercito birmano contro i manifestanti, unendosi agli altri stati delle Nazioni Uniti. Ancora nulla di concreto quindi. E ancora non viene ancora definito “colpo di Stato” (probabilmente a causa dell’opposizione proprio di Cina e Russia), ma si tratta di un piccolo passo avanti e probabilmente di uno piccolo smacco per i generali, che stanno cercando in tutti i modi di legittimare il proprio golpe. Proprio in queste ore è stato rivelato che l’esercito starebbe pagando 2 milioni di dollari al lobbista Ari Ben-Menashe per “spiegare” ai governi stranieri i motivi per cui è stato necessario proclamare lo stato di emergenza.
A Minglar Taung Nyunt l’esercito oggi ha setacciato la zona residenziale dei dipendenti delle ferrovie. Diversi di loro hanno aderito al CDM (movimento di disobbedienza civile). Le famiglie sono state obbligate a lasciare le proprie abitazioni, rimanendo quindi senza alcuna casa.
Raid anche nell’abitazione di Mahn Win Khine Than, da ieri vicepresidente del CRPH. Fortunatamente non era presente all’arrivo delle forze dell’ordine.
Le proteste hanno trovato risposte violente da parte dell’esercito. A North Okalapa 200 manifestanti sono stati arrestati, mentre a Sanchaung in serata i manifestanti sono stati nuovamente accerchiati dall’esercito, che però alla fine si è ritirato.
Nella notte diverse manifestazioni nonostante il coprifuoco
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