Oggi è una giornata difficile per la Resistenza armata, poiché decine di combattenti sono stati uccisi dal regime militare, in particolare a Khin U (Sagaing) e Moebye (Stato Shan), dove il regime ha inviato il famigerato 66° Battaglione di Fanteria Leggera e ha persino lanciato un attacco aereo. Migliaia di civili sono stati costretti a fuggire da questi attacchi militari.
Nessun rappresentante dell’esercito birmano è stato invitato al ritiro dei ministri degli esteri dell’ASEAN, sebbene il regime militare abbia avuto comunque accesso all’incontro e ha mantenuto il dialogo dietro le quinte.
Il presidente dell’ASEAN e premier cambogiano Hun Sen sembra aver rinunciato a “riparare” la crisi del Myanmar. Curiosamente ha affermato che “passerà” la crisi al suo successore (il presidente dell’ASEAN cambia ogni anno, e il mandato cambogiano è iniziato da solamente un mese). “Sono in una situazione in cui sono dannato se lo faccio e dannato se non lo faccio, quindi sia ciò che sia”, ha detto, aggiungendo che “Se (i militari birmani) non vogliono farlo, non lo facciamo non c’è motivo di occuparsene Come può andare avanti il carro quando gli stanno davanti i buoi?”. Ha anche osservato che “mancano solo altri 10 mesi e 14 giorni e il mio mandato sarà terminato” e ha suggerito che “il prossimo presidente dell’ASEAN si occupi della questione”.
Quando Hun Sen si arrende, c’è una fazione all’interno dell’ASEAN che sta spingendo per impegnarsi con il governo di unità nazionale (NUG), anche se paesi come Cambogia, Thailandia, Laos e Vietnam si oppongono fermamente a questa idea, sostenendo che la giunta non l’accetterebbe , e che l’ASEAN perderebbe la sua influenza.
Il ministro degli Esteri malese Saifuddin Abdullah, ha pubblicamente invitato l’inviato speciale dell’ASEAN ad iniziare il dialogo con il NUG e le altre parti coinvolte come i gruppi armati etnici e la società civile.
Intanto il ministro degli Esteri di Singapore Vivian Balakrishnan ha affermato di non poter immaginare “nessuna soluzione senza Daw Aung San Suu Kyi”. Con tutto il rispetto per Daw Aung San Suu Kyi, da 13 mesi la gente del Myanmar lavora per costruire un nuovo paese senza di lei. La Rivoluzione andrà avanti con o senza di lei, perché questo è qualcosa di più grande di un singolo leader. Se il popolo del Myanmar, che adora DASSK da decenni, può immaginare un futuro senza di lei, perché non possono farlo anche i politici stranieri?
Il NUG, le organizzazioni della società civile, i gruppi pacifici pro-democrazia e le organizzazioni armate etniche sono tutti aperti al dialogo.
POLITICA, ECONOMIA E ALTRE NOTIZIE
• Il ritiro dei ministri degli Esteri dell’ASEAN è avvenuta senza rappresentanti del regime militare, sebbene dietro le quinte ci siano stati colloqui tra il governo militare e funzionari dell’ASEAN.
Mercoledì un altro aereo dall’Iran è atterrato a Naypyidaw. Secondo fonti che hanno parlato con Asia Times, l’aereo trasportava missili guidati, droni e armi chimiche. Questo è il secondo volo dall’Iran che trasporta presumibilmente equipaggiamento militare.
• Secondo The Economic Times, l’esercito birmano sta pianificando di acquistare equipaggiamento militare dal Pakistan. Uno degli intermediari potrebbe essere Aye Ne Win, nipote dell’ex dittatore generale birmano Ne Win.
• Khit Thit Media riferisce che una nave che trasportava equipaggiamento militare dalla Cina è arrivata al porto di Thilawa a Yangon.
• Secondo Reuters, una delegazione del regime militare difenderà il Myanmar all’Aia la prossima settimana. Il caso Gambia contro Myanmar presso la Corte internazionale di giustizia riprenderà lunedì. Il governo di unità nazionale (NUG) ha inviato una richiesta al tribunale per consentirgli di rappresentare il Paese, poiché alcuni lo considerano una forma di riconoscimento politico indiretto.
• Secondo quanto riferito, il tenente generale Than Hlaing, nominato capo della polizia del Myanmar subito dopo il colpo di stato, e poi chiamato a guidare le operazioni di “bonifica” contro la Resistenza nello stato Chin State, nel Sagaing e in Magway, è stato rimosso dal suo incarico. Se fosse vero, questo potrebbe segnalare ancora una volta come i militari stiano perdendo il controllo in queste regioni.
• 4.571 case di civili sono state bruciate dai soldati del regime dal colpo di stato secondo il gruppo di ricerca Data for Myanmar
SAGAING
• Khin U: 12 combattenti della Resistenza sono stati uccisi dal regime militare vicino al villaggio di Kan Gyi Kone.
• Yinmarpin: le case dei civili sono state date alle fiamme dai soldati del regime
• Myaung: 3 persone uccise durante una sparatoria, secondo i combattenti della Resistenza
• Immagini dei membri dell’addestramento militare birmano della milizia Pyu Saw Htee sono emerse online.
STATO KACHIN
• Momauk: scontri tra Kachin Independence Army e soldati del regime
STATO SHAN
• Mobye: I gruppi di resistenza hanno subito pesanti perdite oggi poiché circa 20 combattenti sono stati uccisi dal regime militare. Quasi tutti i 28.000 residenti sono fuggiti dalla città, poiché gli scontri si sono intensificati questa settimana. Il regime militare ha lanciato attacchi aerei e soldati della famigerata 66a divisione di fanteria leggera stanno ora occupando la città. Secondo quanto riferito, una donna civile è stata gravemente colpita da un proiettile sparato dai soldati del regime.
• Maukme: sono scoppiati combattimenti tra il PNLA (Pa-O National Liberation Army) e l’RCSS (Restoration Council of Shan State) a Kadugyi, per l’invasione del territorio del PNLO da parte dell’RCSS
STATO KAREN (KAYIN).
• Gli scontri si sono intensificati a Hpapun, Mutraw e Po Loe, secondo Development Media Group, costringendo i residenti a fuggire.
MANDALAY
• Aung Myay Thar San: un poliziotto è stato ucciso durante un attacco alla stazione di polizia
TANINTHARYI
• Dawei: Khin Kay Khine, una prigioniera politica che è stata condannata a 7 anni, ha urgente bisogno di assistenza medica a causa di una ferita da proiettile nell’addome, secondo Dawei Political Prisoners Network (tramite DVB)
COVID DAILY (secondo quanto riportato dal Ministero della Salute controllato dai militari. Si ritiene che le cifre reali siano superiori a quanto riportato ufficialmente)
• 2692 nuovi casi
Aggiornamento quotidiano AAPP Burma (solo arresti e uccisioni legati al tentato colpo di stato militare, non include eventi legati al conflitto armato). Dal 1 febbraio:
• 1.557 uccisi (+0)
• 12.219 arresti totali (+46)
• 1.973 mandati di cattura (-1)
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