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Credit: Art for Freedom group

La terza ondata Covid ha raggiunto quasi tutto il Paese. 296 comuni su 330 hanno registrato almeno un caso da maggio. In 45 di questi è stato ordinato il lockdown, mentre in tutto il Paese sono state chiuse le scuole per due settimane. Il regime aveva insistito per riaprirle ad inizio giugno nonostante la crisi politica e sociale, oltre alle prime avvisaglie di un ritorno dell’epidemia. Il generale Min Aung Hlaing parla di 2 milioni di dosi di vaccino Sputnik in arrivo dalla Russia, e di un accordo per produrre vaccini russi in Myanmar. Il Myanmar conta 54 milioni di abitanti, e l’apertura di stabilimenti in grado di produrre vaccini potrebbe richiedere anni.

I numeri ufficiali di nuovi casi e decessi sono gravemente sottostimati e si riferiscono solo a numeri confermati da ospedali e laboratori. La maggior parte dei pazienti viene in realtà rifiutata da tali ospedali e la maggior parte dei civili è quindi costretta a curare i propri cari a casa, senza medico e senza accesso a attrezzature e medicinali vitali.

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Un infermiere ha appena perso la madre a causa del Covid.

Storicamente il Tatmadaw non ha mai mostrato interesse nel rafforzare il sistema sanitario pubblico, considerato uno dei più “poveri” al mondo. Nel Paese ci sono diverse piccole cliniche finanziate con denaro dei cittadini per sopperire alle mancanze del governo. Il personale sanitario ha iniziato a scioperare fin da Febbraio, nel tentativo di far cadere il regime ed assicurare un futuro migliore a tutto il sistema. Il regime ha risposto perseguitando medici ed infermieri che prestano servizio clandestinamente. In questo momento diverse fonti riportano che il regime sta bloccando le importazioni di attrezzature mediche necessarie per affrontare l’emergenza Covid, con la motivazione di voler bilanciare il flusso di acquisti in valuta straniera. Inoltre diversi stabilimenti che forniscono ossigeno, hanno ricevuto ordine di non servire i cittadini privati, ma solamente le istituzioni controllate dall’esercito. Abbiamo visto in questi giorni code di cittadini che disperatamente attendono di riempire le proprie bombole di ossigeno per curare i famigliari a casa. Gli ospedali sono sovraffollati e stanno respingendo i pazienti. I cittadini birmani sono completamente abbandonati nella lotta contro il Covid. È evidente che il regime sta utilizzando il Covid come arma per soffocare la Rivoluzione, mentre la comunità internazionale non reagisce.

Nel frattempo la Cina ha chiuso il confine con il Myanmar chiudendo le frontiere tranne Jin San Jiao, dove appena 30 TIR al giorno ottengono il permesso di entrare. Al momento Irrawady News riporta un migliaio di TIR fermi al confine. Il Myanmar esporta soprattutto prodotti agricoli verso la Cina. Nelle scorse settimane, il governo cinese aveva già richiesto a tutti i propri cittadini residenti a Muse (Myanmar), di rientrare in patria.

In Yangon si sono verificate diverse esplosioni presso gli uffici della compagnia elettrica. Il regime sta obbligando i dipendenti del servizio elettrico a riscuotere le bollette che gran parte della popolazione non sta pagando da Febbraio, in alcuni casi tagliando il servizio elettrico alle famiglie che continuano a rifiutarsi di pagare, nel tentativo di mettere in crisi le finanze del governo illegittimo. Da settimane si registrano blackout prolungati in tutto il Paese. I blackout sono frequenti in Myanmar anche a causa di una infrastruttura particolarmente debole.

May be an image of text that says 'ညွှန်ကြားချက်အရ Inya COVID Center နှင့် အစိုးရ ဆေးရုံကြီးများသို့ ပေးသွင်းရမည်ဖြစ်ပါသဖြင့် ပုဂ္ဂလိက Oxygen အိုးများ ဖြည့်သွင်းခြင်းအား ခေတ္တရပ်ဆိုင်းထားပါသည်။ မြန်မာ့ဆိပ်ကမ်းအာဏာပိုင် သိမ်ဖြူသဘ္ောကျင်း'
Il regime ha ordinato ad alcune fabbriche di non riempire le bombole d’ossigeno ai cittadini

Mindat (Chin State): esteso fino a metà luglio il cessate il fuoco tra il CDF (Chin Defence Force, le forze armate pro-democratiche) e il Tatmadaw. I cittadini della regione riferiscono che il regime sta bloccando tutti i rifornimenti verso la popolazione civile, permettendo l’ingresso solamente a 10 sacchi di riso al giorno e bloccando l’ingresso anche ai medicinali (fonte: Myanmar Now)

Il Karen National Union (KNU) ha sospeso temporaneamente il generale General Ner Dah Bo Mya, capo del KNDO, falange armata accusata da alcuni, compresi i media controllati dal regime, di aver ucciso 25 civili il 31 maggio. Secondo alcuni si trattava di “informatori” del regime.

Secondo Myanmar Pressphoto Agency, ai soldati di Tatmadaw è stato proibito di sposare civili che si sono uniti al movimento di disobbedienza civile (CDM). Non sarebbe successo comunque.

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