Tamwe, Yangon: una camionetta dell’esercito con all’interno dei soldati del regime è stata fatta esplodere. Non è chiaro quante siano le vittime. Il veicolo stazionava davanti ad una sede del Union Solidarity and Development Party
Della risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, abbiamo parlato qui. La risoluzione, non vincolante, è stata adottata con un voto di 119 a 1 (Bielorussia). 36 astenuti tra cui diversi stati ASEAN (Thailandia, Brunei, Cambogia in primis) e Cina, Russia ed India. Oltre a condannare il colpo di Stato e a chiedere il ritorno della democrazia e la cessazione di ogni violenza, la risoluzione chiede agli Stati Membri di contenere il flusso di armi verso il Myanmar. Non si tratta quindi di un embargo, ma piuttosto di un “consiglio”.
Myingyan, Mandalay: un poliziotto addetto al traffico ucciso, mentre due civili Ko Chit Ko figlio di un membro NLD e U Sein Win, sono stati uccisi dalle forze armate del regime mentre cercavano di scappare dalla polizia.
Ngwe Taung village, Demoso, Karenni: sono una dozzina i cadaveri recuperati dagli abitanti tornati nel villaggio, dopo essere fuggiti a causa degli attacchi dei soldati del regime militare.
Payathonzu, Karen State: Maung Kyaw, sospettato di essere un informatore del Border Guard Force (BGF), alleato del Tatmadaw, è stato assassinato.
MRTV riporta che l’incendio del villaggio di Kin Ma di qualche giorno fa, è stato causato da una quarantina di civili. Pur non essendo chiare le circostanze dell’incendio, è difficile credere alle notizie provenienti da fonti governative birmane. La pubblicazione di “fake news” è frequente. Nel 2017 il governo ha intenzionalmente lanciato una campagna denigratoria nei confronti dei Rohingya che si basava su false immagini tra cui quelle di civili che bruciavano i propri villaggi.
L’Arakan Army rilascia 17 prigionieri tra cui diversi soldati del Tatmadaw. Erano stati catturati nell’ottobre 2019.
Covid: 362 (17 giugno) e 301 (18 giugno) i nuovi casi Covid rilevati.
0 Comments