Il National Unity Government (NUG), ovvero il governo parallelo che si oppone al regime, rilascia un comunicato ufficiale in merito alla questione Rohingya.

Il documento riconosce le violenze subite dai Rohingya in Rakhine State, promette giustizia, includendo la possibilità di collaborare con la corte internazionale di giustizia, prevedere il ritorno dei Rohingya in Rakhine e la cittadinanza birmana (abolendo la legge del 1982 sulla cittadinanza)

Pur essendo al momento solo un comunicato, si tratta di un evento notevole. Solo pochi mesi fa il governo NLD difendeva il Tatmadaw e le sue azioni in Rakhine State.

Nel 2017 migliaia di Rohingya sono stati uccisi e hanno subito violenze da parte dell’esercito birmano in quella che il Tatmadaw ha definito “operazioni di bonifica” in risposta ad un attacco di un gruppo indipendentista contro una stazione di polizia. Nei mesi seguenti oltre 700.000 Rohingya sono fuggiti dal Rakhine in Bangladesh. Nel 2019 Daw Aung San Suu Kyi ha difeso il Tatmadaw di fronte alla Corte Internazionale di Giustizia.

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