L’esercito ha fatto fede alle minacce di ieri. Nel “Giorno delle forze armate”, il Myanmar ha registrato il numero più alto di vittime dall’inizio del colpo di Stato. Secondo Myanmar Now il conto è salito a 114.
L’esercito in molte città si è presentato sparando subito proiettili veri sulla folla. La violenza non è stata diretta solamente contro i manifestanti, ma sono stati colpiti anche semplici passanti, o persone che stavano in casa. Tra le vittime ci sono almeno 4 bambini di 5, 13 e 14 anni. Una bimba di un anno è stata raggiunta ad un occhio da un proiettile di gomma a Thamine, Yangon. Sempre a Yangon è morto Shine Htet Aung, uno studente che ha cercato di raccogliere ed allontanare una granata lanciata in casa dall’esercito quando purtroppo era tardi.
Sono davvero tante le storie toccanti di oggi, ed il morale in tutto il Paese è decisamente affranto.
Nel frattempo a Naypyitaw si teneva l’Armed forces day. Diverse le delegazioni invitate che hanno declinato l’invito, soprattuto le EAO (organizzazioni militari delle minoranze etniche).
Tra gli ospiti stranieri, invece, si sono presentati solamente gli Stati storicamente vicini al Tatmadaw. Russia, Cina, Vietnam, Laos, Pakistan, Bangladesh e Thailandia. Russia e Cina sono entrambe membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’ONU, per cui è difficile pensare che arrivi un’azione decise da parte della Nazioni Uniti, per non parlare dell’R2P (di cui abbiamo parlato qui https://ciaomyanmar.com/2021/03/06/r2p-ovvero-responsibility-to-protect/).
Nel mattino il KNU è riuscito a conquistare una postazione del Tatmadaw, catturando 8 soldati dell’esercito birmano.
Questo è probabilmente il motivo del raid aereo avvenuto in serata verso le 8 a Day Pu No (Karen state). L’attacco ha reclamato due vittime. Il villaggio è stato evacuato e c’è stata una veglia per i defunti.
Colpito anche l’American Center a Yangon, a pochi passi dall’Ambasciata USA.
Dr. Sasa a Sky News, chiede un intervento tempestivo della comunità internazionale prima che si arrivi alla guerra civile.
Purtroppo queste terribili notizie, fanno un po’ dimenticare l’incredibile coraggio dei manifestanti che nonostante le minacce dell’esercito, si sono presentati in massa per manifestare pacificamente.
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