Emergono dettagli sull’incidente presso la fabbrica di scarpe Xian Ja a Hlaing Thar Yar. I lavoratori si sarebbero recati in fabbrica per ritirare lo stipendio, ma sarebbe nata una discussione quando i lavoratori hanno ricevuto meno del dovuto. A questo punto il proprietario dell’azienda avrebbe chiamato la polizia. Le forze dell’ordine, una volta circondato l’edificio, avrebbero ucciso il leader dei lavoratori e arrestato una settantina di dipendenti. Una volta circolata la notizia, diverse persone del quartiere si sarebbero recate alla fabbrica per chiedere il rilascio dei prigionieri. A questo punto la polizia avrebbe aperto il fuoco sulla folla uccidendo almeno altre 5 persone.
Le manifestazioni di protesta continuano in tutto il Myanmar. Le notizie arrivano prevalentemente da Yangon, non solo per gli scontri particolarmente violenti, ma anche a causa del blocco di internet che affligge soprattutto le zone meno sviluppate dove la rete fissa è praticamente inesistente.
Alcuni fronti hanno cominciato a rispondere alle violenze dell’esercito, utilizzando fionde, molotov e altri mezzi artigianali.
Le minacce dell’esercito sono continue. In questo chiedono ai cittadini di rimuovere le barricate entro il giorno successivo, altrimenti spareranno in tutte le case senza distinzioni.
Le immagini di violenza sono davvero tante. Al momento non è chiaro il numero delle vittime di oggi. Secondo AAPP Burma a ieri i decessi erano 202 e gli arresti 2181.
La popolazione trova comunque modo di continuare a protestare, anche in modo creativo.
Diverse le manifestazioni senza persone, per evitare le violenze dell’esercito:
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